
Un best-seller di fine ottocento. Nello scenario di Napoli e della sua periferia De Marchi
colloca la storia di un delitto. I due protagonisti,
U barone e
U prevete,
sono entrambi esseri abbietti: l'assassino è il barone Carlo Coriolano di
Santafusca, un nobile decaduto vizioso, dissoluto e dedito alle pratiche più
immorali accennate, sia pure piuttosto pudicamente, nel capitolo intitolato "L'orgia" dove,
tra l’altro, si legge che l’ "onda bionda e spumosa" della Sciampagna "spruzzò i
seni delle ragazze" e dove "donne sdraiate e seminude [...] fumavano le loro sigarette"; ma
oltre a ciò il nobile libertino è anche un darwiniano e acceso materialista,
ma anche forte del suo privilegiato ruolo sociale per ritenersi al di sopra della giustizia
e delle leggi dello stato. L'assassinato invece è don Cirillo, un prete ricchissimo
grazie al lotto e all'usura, pure chiacchierato perché i numeri giusti per vincere
al lotto li dà alla bella moglie del cappellaio... Sono in scena, insomma, due
squallidi personaggi che rappresentano il peggio della nobiltà e della chiesa, gli
istinti più meschini e sfrenati.
Pubblicato il 06/01/2006
pagg. 240
formato cm. 13 x 20
Collana: I CLASSICI
Genere: Narrativa, ricerca universitaria
ISBN 9788896647868
Prezzo di Copertina € 16.00
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Pietro Z. (via Amazon) 04/12/2016